Jyot

agosto — novembre 2025
In collaborazione con 079|Stories (India) e con il sostegno del Consolato Italiano di Mumbai
Jyot è la prima mostra personale in India dell’artista italiano Roberto Rup Paolini. Nata dalla collaborazione tra 079|Stories (Ahmedabad) e Casa degli Artisti (Milano) e curata da Caterina Corni e Giulia Restifo, è sostenuta dal Consolato Italiano di Mumbai.
L’inaugurazione presso 079|Stories è prevista per il 22 agosto dalle 17 alle 20 con la presenza dell’artista e delle curatrici.
Il termine Jyot (dal sanscrito jyotis, “luce”) occupa una posizione centrale nel pensiero filosofico e spirituale dell’India antica e contemporanea. Lungi dal riferirsi esclusivamente a una fonte fisica di luce, jyot assume un valore simbolico, indicante la luce interiore, coscienza divina e presenza trascendente. Si tratta di un concetto che attraversa le principali tradizioni religiose del subcontinente – in particolare l’induismo, il buddhismo e il sikhismo – fungendo da metafora per la conoscenza spirituale, la verità ultima e l’unione con l’assoluto.
Nel contesto vedico, la luce (jyotir) è spesso associata alla dimensione del sacro che si rivela attraverso il rito, in particolare nel fuoco sacrificale (agni), mediando tra umano e divino. Nei testi delle Upaniṣad, jyot appare come manifestazione dell’ātman, l’anima individuale, la cui natura profonda è identica al brahman, il principio universale.
Nel sikhismo jyot rappresenta la luce divina che trascende i singoli individui. Si parla infatti di una continuità del jyot da un Guru all’altro, a testimonianza di un’unità spirituale che va oltre le contingenze storiche e personali.
In chiave contemporanea, il concetto di jyot può essere interpretato come resistenza simbolica alla frammentazione spirituale della modernità: una luce interiore che si oppone all’oscuramento del sacro nel mondo secolarizzato. In questa prospettiva, jyot non è solo un’eredità terminologica della metafisica indiana, ma anche uno strumento di pensiero utile alla riflessione interculturale sul rapporto tra luce, conoscenza e trascendenza.
Ed è proprio in questo contesto che si inserisce il lavoro di Roberto Rup Paolini. La sua serie di opere incentrata sul tema del Fuoco presentata in anteprima assoluta, frutto di un processo di ricerca protrattosi per tre anni, rappresenta il compimento di un percorso di approfondimento artistico e personale. Per Rup il Fuoco non è solo elemento rituale, ma metafora potente di conoscenza, purificazione e valore esistenziale. Il Fuoco rappresenta sia la ferita umana sia il tentativo di accedere alla dimensione sacra (nel senso più ampio del termine), proprio perché nella società in cui viviamo l’allontanamento da questi simboli crea uno smarrimento profondo: senza il “fuoco sacro”, l’individuo diventa ‘turista’ del proprio mondo interiore.
Attraverso dipinti, una grande installazione, carboncini e fotomontaggi, Roberto Rup Paolini ci vuole accompagnare in un viaggio attraverso il paesaggio simbolico della nostra interiorità, dove il Fuoco si configura al tempo stesso come pratica ascetica e strumento di introspezione: una forza trasformatrice che purifica, rivela e consuma, conducendo a una conoscenza profonda del proprio io.
Il progetto di collaborazione e sostegno alle produzioni artistiche contemporanee tra Italia e India proseguirà a Milano, dove Casa degli Artisti ospiterà la residenza dell’artista Vipul Prajapati a partire dal 21 ottobre 2025.
Il progetto è sostenuto dal Consolato Italiano di Mumbai e realizzato in partnership con That’s Contemporary e TAF London
PARTNER E SPONSOR
In collaborazione con 079|Stories (Ahmedabad)
Con il sostegno del Consolato Italiano di Mumbai
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