RESIDENZA
Working on “INDIA. Of Glimmers and Getaways”

ottobre — novembre 2025
residenza in corso
Progetto speciale su invito
Tredici artisti dall’India in residenza a Casa degli Artisti in collaborazione con il PAC Milano
Dal 28 ottobre al 24 novembre 2025, Casa degli Artisti ospita tredici artisti provenienti dall’India per un progetto di residenza ideato in collaborazione con il PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano.
La residenza rappresenta la prima fase del progetto espositivo India. Di bagliori e fughe, a cura di Raqs Media Collective e Ferran Barenblit, che aprirà al PAC il 25 novembre e sarà visitabile fino all’8 febbraio 2026.
Per il periodo antecedente alla mostra gli atelier di Casa degli Artisti, si trasformeranno in un laboratorio di incontro e scambio culturale, dove gli artisti lavorano fianco a fianco a nuovi progetti site-specific sviluppati in dialogo con la città, i suoi spazi, la sua storia materiale e sociale.
La residenza diventa così un luogo di relazione e di ascolto, in cui le ricerche individuali si intrecciano con il tessuto urbano e con la comunità artistica locale, secondo la missione di Casa degli Artisti di favorire la produzione contemporanea come esperienza condivisa.
Nel corso delle settimane, gli artisti avranno la possibilità di aprire i propri studi al pubblico attraverso workshop, performance, incontri e momenti di confronto che saranno annunciati nel calendario del Public Program @Casa degli Artisti.
Gli artisti in residenza:
- Niroj Satpathy esplora il tema del ciclo dei materiali e del riciclo, raccogliendo rifiuti e scarti urbani per trasformarli in sculture che riflettono sulle economie della città.
- Gyanwant Yadav indaga la relazione tra territorio, suolo e memoria, studiando la composizione delle terre milanesi e la loro stratificazione culturale.
- Mohit Shelare la cui ricerca unisce ecologia e politica: osserva le tossine e le tracce industriali nella città come segni di tensione tra corpo, ambiente e capitale.
- Aasma Tulika lavora con il suono, la tecnologia e la migrazione, costruendo paesaggi sonori e dispositivi di ascolto collettivo in dialogo con artisti e musicisti locali.
- Anju Acharya, interessata alle dinamiche naturali e agli ecosistemi minori, esplora i boschi e le aree verdi intorno a Milano osservando insetti, piante e mutazioni ambientali.
- Kaur Chimuk indaga la memoria delle lotte civili e dei movimenti queer e trans, elaborando archivi e anti-performance sul diritto alla visibilità e alla parola pubblica.
- Kaushal Sapre, artista sonoro e teorico della tecnologia, costruisce ambienti immersivi dove le reti digitali diventano luoghi psico-sociali di contatto e migrazione.
- Il collettivo Gabaa intreccia pratiche tessili e memoria industriale, indagando la storia dei tessuti e della moda milanese come metafora di identità in trasformazione. Il lavoro condiviso attraversa linguaggi e media diversi per costruire un racconto corale dell’India contemporanea.
- Maksud Ali Mondal la cui ricerca intreccia scultura e antropologia, indagando l’impatto delle infrastrutture e dei sistemi produttivi sulla vita quotidiana.
- Jithinlal N. R. riflette sulla spiritualità e sulle comunità diasporiche, esplorando il buddhismo e la presenza indiana a Milano attraverso pratiche partecipative.
- Suvani Suri, artista del suono e delle pratiche performative, costruisce dispositivi di ascolto collettivo e spazi di esperienza sensoriale condivisa.
- Pinak Banik lavora sugli archivi e sulle immagini storiche, creando nuove narrazioni tra avanguardia, memoria coloniale e cultura pop. Inoltre, durante la residenza e l’esposizione sarà il portavoce della Panjeri Artist Union, collettivo artistico che collabora a diversi progetti dedicati a tematiche come le caste, gender, sopravvivenza e resistenza.
Durante la residenza, gli artisti abiteranno gli atelier del primo piano della Casa e parallelamente le serre del Giardino Pippa Bacca, che ospiteranno parte delle attività preparatorie alla mostra.
Working on “INDIA. Of Glimmers and Getaways” è un progetto che intreccia pratiche, culture e discipline e che fa della residenza un laboratorio di trasformazione reciproca, dove il contatto con l’altro genera nuove forme di pensiero e di linguaggio: un esercizio di prossimità e immaginazione che anticipa la mostra India. Di bagliori e fughe al PAC, restituendo l’immagine di un’India plurale, contraddittoria e in movimento, lontana da ogni stereotipo.
Un progetto espositivo di
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In collaborazione con
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