RESIDENZA

Italia Pazza

ottobre — novembre 2025

residenza in corso

Dalla collaborazione tra Fondazione Italia Patria della Bellezza, il branding atelier Robilant, Casa degli Artisti e l’art e media factory Spaghetti Boost nasce ITALIA PAZZA, un progetto culturale innovativo pensato per sostenere artisti emergenti e promuovere una nuova visione dell’arte: radicata nel quotidiano, capace di farsi simbolo. La call ha l’ambizione di riallineare e far dialogare tra loro l’arte e il mondo della comunicazione, figli dello stesso slancio creativo ma ultimamente troppo distanti.
Obiettivo del progetto è riportare l’arte al centro del discorso pubblico, esplorando il legame tra estetica, etica e funzione, produzione seriale e unicità. Mettendo in connessione storia, tradizione e sperimentazione e proiettandosi in una dimensione più ampia e libera, con audacia, forza creativa, immaginazione, ITALIA PAZZA esplora un’idea di bellezza profonda e non convenzionale, fatta anche di pazzia creativa, di quella scintilla tutta italiana capace di andare “oltre il tracciato”.
Questo percorso, che ha coinvolto molti artisti e diverse realtà culturali e creative, è ispirato al concetto che l’identità italiana sia profondamente definita e costituita dalla bellezza, in tutte le sue declinazioni: un principio alla base dell’attività e della missione della Fondazione.

 

Tre residenze, tre visioni d’artista

Una commissione di esperti ha selezionato tre progetti, scelti per originalità, coerenza con il tema e potenziale impatto creativo, tra quanti hanno risposto alla open call lanciata a maggio e conclusasi all’inizio di giugno. I tre artisti selezionati – Mariangela Bombardieri, Sara Ricciardi e Mattia Sugamiele – parteciperanno a residenze di 40 giorni presso Spaghetti Boost, Robilant e Casa degli Artisti, ricevendo un contributo di 3.000 euro ciascuno.

Nel corso delle residenze, gli artisti sono chiamati a sviluppare un oggetto di merchandising d’autore, in particolare una borsa trasformata in una “canvas à porter” su cui imprimere traccia della propria ricerca artistica, muovendosi tra stereotipi, folklore e innovazione, memoria e souvenir contemporanei. Le loro creazioni entreranno a far parte di una collezione in edizione limitata: ogni artista realizzerà 50 pezzi unici touchée, seguiti da una tiratura serigrafica (1/300) disponibile in pre-order. Il ricavato sarà destinato a sostenere le attività filantropiche della Fondazione.

 

Mattia Sugamiele

Il lavoro artistico di Mattia Sugamiele si interroga sulla relazione tra l’uomo e la progressiva innovazione tecnologica. Animali, piante e simboli del quotidiano vengono riconvertiti in avatar polimaterici, icone inanimate di un universo empirico ma che trovano spazio solo in una realtà immateriale. Le opere di Sugamiele diventano simulacri di elementi a noi familiari suggellati di estetica techno-pop, copie frutto dell’ingegno umano e della rivoluzione digitale. A rivestire un ruolo essenziale per comprendere la novità del progetto sono i materiali: plastiche morbide e schiumose, stoffe cangianti e iridescenti e superfici specchianti che invitano al tatto e al gioco; le forme di Sugamiele rassicurano il pubblico mostrandosi come accoglienti icone simil-virtuali, che invitano ad addentrarsi in un modo privo di minacce apparenti. Ad essere interpellato dall’artista è il bisogno primordiale dell’umano di ricavarsi un luogo dove non sentirsi in pericolo: se per i nostri progenitori questo era il focolare domestico dove rientrare dopo il lavoro, per l’individuo figlio del post-modernismo è il virtuale, inteso come rete di canali dove poter vivere, attraverso avatar e community, un’esistenza altra. Le nostre vite scorrono tra l’essere online e offline, dove l’esperienza virtuale si intreccia a quella reale e viceversa.

 

 

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