Graziano Folata – Quello che sogno di fare o quello che in sogno farei

Graziano Folata si pone in relazione all’evento artistico come a una miracolosa occasione per promuovere una condizione performante della sensibilità espressiva, e parte dalle esperienze e intuizioni più prossime, dagli incontri e dalle riflessioni che necessariamente convergono verso il collettivo. Con l’uso cromatico dell’indaco e delle cere da fusione, indaga i gesti intimi del fare scultoreo, tenta la contorsione della natura in opera d’arte. Gettandosi poi nelle seduzioni sonore marine, l’artista si raccoglie nell’indagine delle tracce lasciate dalla presenza di voce e onde. Silfidi, ninfe, sirene e ondine, animano l’invisibile dell’abissale e della notte e insieme si muovono in un silenzioso invito alla danza. Quello che sogno di fare o quello che in sogno farei  è una traccia, un’istallazione cristallizzata, simile a una concrezione all’interno di una grotta fatta di stalagmiti e stalattiti, un rinnovamento del rito della notte, il risultato nato dall’idea di giungere dove il parlato dei mari è la voce umana collaborano come in una storia segreta.

 

Torna in alto