Open House AAA

Sabato 4 ottobre 2025 Casa degli Artisti aprirà le porte degli atelier in occasione della ventunesima edizione della Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione annuale promossa da AMACI con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e in collaborazione con la Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Fino al 18 ottobre 2025 l’intera Casa, dal piano espositivo (piano terra) ai due piani di atelier, è aperta al pubblico per visitare gli allestimenti e approfondire i progetti delle artiste e degli artisti che hanno abitato gli studi. Un momento dedicato sia ai percorsi che agli esiti finali, per entrare nel vivo della ricerca artistica e intercettarne domande, tensioni e prospettive. Un invito al dialogo tra visioni differenti, provenienti da geografie e sensibilità eterogenee, che a Casa degli Artisti si incontrano e si intrecciano, dando origine a nuove possibilità di pensiero e di relazione.

Nello spazio espositivo al piano terra, Casa degli Artisti dedica a Franco Duranti una mostra monografica dal titolo Prima ero schizofrenico ora siamo guariti.

Il primo piano sarà dedicato agli allestimenti delle restituzioni dei progetti delle artiste e degli artisti che hanno abitato gli studi per il terzo ciclo della residenza AAA Atelier per Artista : William Aparicio, Sabrina D’Alessandro/Ufficio Resurrezione, Coquelicot Mafille, Claudia Mendini.

Gli atelier condivisi del secondo piano ospiteranno la mostra di Liana Ghukasyan Chambres Séparées la cui residenza si è svolta a inizio 2025.

 

INFORMAZIONI

4 ottobre ore 18.00 Opening

5 – 18 ottobre ore 12.30 – 19.00 (chiuso il lunedì)

 

AAA Atelier Aperti per Artista

Riprendono i giorni di restituzione della residenza AAA Atelier Aperti per Artista, con la quale Casa degli Artisti torna a confermare la destinazione originaria dell’edificio, ospitando nei propri atelier artiste e artisti in una città in cui gli spazi di lavoro sono sempre più preziosi e precari. La Casa sostiene sempre la pratica e la ricerca artistica e critico-curatoriale nell’ambito delle arti e culture contemporanee e con AAA intende intercettare e rispondere al sentito bisogno di trovare in città spazi di lavoro adeguati e tutelati

La residenza multidisciplinare promossa a sostegno della pratica e della ricerca nelle arti contemporanee che si concluderà a fine anno nasce come un dispositivo flessibile, aperto a diverse forme e fasi del lavoro artistico. È uno spazio che accoglie sia progetti embrionali, che necessitano di tempo e risorse per svilupparsi attraverso una fase di ricerca, confronto e sperimentazione, sia progetti di produzione già strutturati che cercano un luogo dove radicarsi, espandersi e trovare piena espressione.

 

Gli Artisti e le Artiste

William Aparicio

Trappole di tempo

Che cos’è il tempo? A partire da questa domanda si sviluppa la ricerca di William Aparicio, in mostra alla Casa degli Artisti dal 4 ottobre. Attraverso disegni, installazioni, fotografie e video, l’artista costruisce “trappole di tempo” che tentano di fissare l’inafferrabile. Orologi trasformati in dispositivi poetici muovono pennelli che registrano minuti irripetibili (Somma di minuti), oppure lancette accumulate diventano alfabeti indecifrabili. In opere come Un giardino di polvere, il tempo si mostra come traccia fragile destinata a dissolversi. Tra tecnica e intuizione, ordine e disordine, Aparicio invita a ripensare il tempo non come linea continua, ma come costellazione di attimi, materia invisibile che ci consuma e ci costituisce.

 

Sabrina D’Alessandro/Ufficio Resurrezione Parole Smarrite

Parole salvatiche

A Casa degli Artisti, Sabrina D’Alessandro – fondatrice dell’URPS, Ufficio Resurrezione Parole Smarrite – presenta Salvatica, parola-scultura in terracotta nata dal lavoro sui manoscritti di Leonardo da Vinci, e il video documentale dei Balli linguistici, performance partecipativa in cui «le parole ballano e il corpo parla». Salvatica, vocabolo tratto dal Codice Trivulziano, custodisce al suo interno altri termini leonardiani, accostati in coppie di opposti a evocare virtù e fragilità umane. L’artista indaga così il legame tra parola e immaginario, restituendo vitalità a lemmi “altrimenti smarriti” e trasformandoli in esperienza visiva e collettiva.

 

Franco Duranti

Prima ero schizofrenico ora siamo guariti

Incisore e disegnatore, l’artista intreccia da oltre trent’anni ricerca creativa ed esperienza psichiatrica, ribaltando lo stigma del disagio mentale e restituendo all’arte un ruolo di libertà e cura. In mostra il Glossario visionario della follia, 240 tavole calcografiche che trasformano diagnosi e sintomi in immagini ed emozioni. La sua produzione, oltre 2.800 opere, è un alfabeto emotivo tra arte e psichiatria, capace di accogliere fragilità e vitalità. La mostra diventa così spazio di resistenza e riflessione sul potere dell’immaginazione come strumento conoscitivo e terapeutico.

 

Liana Ghukasyan

Chambres Séparées

Con Chambres Séparées Liana Ghukasyan porta a Casa degli Artisti un’indagine radicale sull’universo femminile e sulle relazioni intime. Il letto, simbolo di nascita e morte, amore e dolore, diventa metafora delle contraddizioni del nostro tempo: rifugio di intimità e insieme spazio di conflitti, solitudini e violenze. Con una pittura immediata e intensa, l’artista trascrive desideri e fragilità, liberando empatie e domande sulle convenzioni patriarcali e sui ruoli sociali. Le sue opere, crude e vitali, restituiscono l’alcova come luogo di memoria e futuro, di abbraccio e sudario, chiamando a riflettere sulla responsabilità di amare e lasciarsi amare con consapevolezza.

 

Coquelicot Mafille

Set sail to somewhere golden

Il progetto di Coquelicot Mafille presenta grandi drappi cuciti e dipinti che si aprono come vele, manifesti o stendardi. Opere fluttuanti che intrecciano figure, colori e simboli per raccontare relazioni tra esseri umani, animali, piante e altri regni, evocando al tempo stesso rituali pagani e bandiere di protesta. Set sail to somewhere golden è un’invocazione vitale che invita a riconoscere l’interconnessione tra tutte le specie e a immaginare un nuovo paradigma di convivenza. Le vele abitano lo spazio come un paesaggio da attraversare, scuotendo coscienze e orientando lo sguardo verso un approdo possibile: un mondo condiviso e più consapevole.

 

Claudia Mendini

Lucigrafie. Pittura di luce

Le Lucigrafie* di Claudia Mendini nascono dall’incontro tra luce solare, tempo e luoghi. Ogni traccia segnata su tela o muro registra il movimento del sole, trasformando l’effimero in pittura. È una pratica meditativa che unisce arte e scienza, spirito e natura, restituendo mappe cosmiche in cui stagioni, latitudini e ombre diventano segni e colori. Accanto alle opere individuali, Mendini sviluppa anche Lucigrafie* sociali, che coinvolgono le comunità locali nella creazione di meridiane collettive. Un linguaggio poetico e rigoroso, capace di radicare l’essere umano alla terra mantenendo lo sguardo rivolto al cielo.

The event is finished.

Data

18 Ott 2025
evento passato

Ora

18:00 - 21:00

Tipologia

Open House

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