
Bestiario Habanero di Davide Barilli
Oligo editore (2024)
Interverranno Davide Barilli, giornalista, scrittore, ideatore e direttore della collana Azúcar per Oligo editore, e Paolo Simonazzi, fotografo e autore delle immagini delle copertine dei volumi.
Galline suicide, ronzini azzoppati, galli da combattimento, uccellini muti, pipistrelli alcolici, cani bitorzoluti, cammelli a diciotto ruote, teste di maiale incastonate come inquietanti pietre miliari agli angoli delle strade. Un anomalo zoo di animali reali o metaforici – tra antichi rituali della brujería, feticci, sculture, memorie hemingwayane, immagini letterarie e réclame scomparse – pulsa in Bestiario habanero. Caleidoscopica rete (o trappola) di un paesaggio urbano surreale, in bilico tra realtà e finzione, tra reportage e mascheramento, questo piccolo libro non è solo un opuscolo letterario, ma l’esplorazione visionaria di un mosaico sbriciolato che non richiede di essere ricomposto, ma raccontato. Attraversando Cayo Hueso, in un percorso tortuoso, da calle Vapor a Perseverancia, da San Lázaro a Infanta, dal parque Trillo al Bodegón de Teodoro, dal Callejón de Hamel al Malecón: un tragitto dove ogni luogo diventa profondo come una ruga, vivo come una ferita sempre aperta.
Un libro che è un atto d’amore per l’Habana e che diventa un percorso geografico e simbolico, una mappa personalissima; un viaggio intimo nel cuore di una città che si può scoprire, toccare, annusare, contemplare.
“Bestiario Habanero” è parte integrante della collana Azúcar. La Cuba in agrodolce dei suoi narratori tra scrittura e immagini a cura di Davide Barilli.
Azúcar è una collana della casa editrice Oligo che propone testi brevi di autori di varie generazioni che presentano a lettori e lettrici una Cuba inedita, al di là di ogni ideologia o contro ideologia, attraverso le storie di autori per nulla o poco conosciuti nel nostro Paese. Le prime quattro uscite sono: “La lunga notte” di Emerio Medina, “Lincon la voce” di Alberto Guerra Naranjo, “Fine del cammino” di Ariel Fonseca Rivero, “Laggiù dove brucia il fuoco” di Nelson Pérez Espinosa. Si tratta di volumetti da bolsillo (da tasca), in edizione raffinata, con foto di copertina appositamente realizzate da Paolo Simonazzi. Il progetto va a coprire uno spazio attualmente scoperto: in Italia non esistono infatti collane dedicate esclusivamente alla narrativa cubana contemporanea.
Davide Barilli vive tra Parma, il levante ligure e La Habana. Come narratore ha ambientato a Cuba molti dei suoi libri: tra gli altri, “Le cere di Baracoa” (Mursia), “Cuba. Altravana” (Giulio Perrone), entrambi finalisti al Premio Fabriano, “La nascita del Che” (Aragno), secondo al Premio Chiara e “Bestiario habanero. Itinerari sbiecati di una capitale” (Oligo). A Cuba ha realizzato un libro d’arte, “Historietas de mujeres y humo”, in edizione numerata, illustrato da Ramon Perez Pereira, ed è stato pubblicato il libro di racconti “El castillo de papel” (Collecion Sur), presentato all’Avana durante la Feria internacional del libro nel febbraio 2018. I primi volumi della collana di nuova narrativa cubana Azúcar (Oligo) da lui ideata e curata, sono stati presentati in anteprima alla Feria internazionale del libro de La Habana lo scorso febbraio.
Con il fotografo Paolo Simonazzi ha collaborato in passato al progetto “Mantua, Cuba” e attualmente al progetto “La Habana, eventual”. Sempre in ambito cubano ha inoltre realizzato l’antologia di narratori cubani “Gli amanti del secondo piano” (Nuova Editrice Berti) e scritto un saggio sull’influenza di Italo Calvino nei nuovi narratori cubani uscito nel volume “Calvino. Disfare la letteratura” (Magale ed. 2024) curato da Sebastiano Triulzi. Tra gli altri suoi libri di narrativa: Musica per lo zar e La casa sul torrente (entrambi per Guanda), La fascia del turco (Casanova), Poltrona per acqua e Alchimia (Diabasis). Sempre per Oligo ha pubblicato il libro di interviste a scrittori italiani #altrepagine. Le letture di chi scrive (2022).
Paolo Simonazzi vive e lavora a Reggio Emilia. Ha pubblicato diversi volumi fotografici, ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, i suoi progetti sono stati presentati all’interno di prestigiosi festival fotografici e le sue immagini sono conservate in musei e importanti collezioni pubbliche e private. Il suo approccio stilistico rivela uno sguardo al tempo stesso affettuoso ed ironico privilegiando luoghi e situazioni dove il reale si confonde impercettibilmente con il surreale. Ama cogliere il paradosso come vera e propria forma espressiva. In questo modo l’ordinario è capace di elevarsi a straordinario.