RESIDENZA

Traces of Milan

ottobre — novembre 2025

residenza in corso

Progetto speciale su invito

Con la sua indagine tra memoria, spazio e forma, Vipul Prajapati offre una lettura poetica e critica di Milano che emerge non come sfondo ma come soggetto vivo, capace di raccontare sé stesso attraverso le sue tracce.

La residenza si inserisce nel programma di scambio Italia-India, ideato da Caterina Corni e Giulia Restifo, in partnership con That’s Contemporary e TAF The Arts Family London, e sostenuto dal Consolato Generale d’Italia a Mumbai e dal Consolato Generale dell’India a Milano. Il progetto mira a costruire un dialogo paritario tra due contesti artistici differenti, mettendo in relazione linguaggi, materiali e processi.

La collaborazione tra Casa degli Artisti di Milano e la 079 Stories Art Gallery, avviata con la mostra Jyot di Roberto Rup Paolini ad Ahmedabad alla fine dell’estate scorsa, prosegue in Italia con la residenza di Vipul Prajapati, uno tra i più significativi artisti della scena indiana contemporanea. Dal 21 ottobre al 25 novembre 2025 prossimo, Prajapati è ospite dell’Atelier di Casa degli Artisti, dove sviluppa il progetto Traces of Milan: A Minimalist Exploration, una ricerca che intreccia il minimalismo come linguaggio universale capace di unire culture e geografie, la memoria dei materiali e la stratificazione urbana della città. Le sue opere diventano ponti visivi tra India e Italia, tra architettura e spiritualità, tra memoria e rigenerazione.

Attraverso il progetto Traces of Milan, l’artista intende esplorare l’anima della città di Milano, dal punto di vista architettonico e simbolico. Ed è proprio dal simbolo che nasce il nucleo dell’opera che sarà realizzata durante la residenza: la cupola come archetipo.

La cupola, elemento ricorrente tanto nell’architettura italiana quanto in quella indiana (lo stupa), diventa per Vipul un ponte tra due culture e un segno universale che collega la dimensione terrena e quella celeste: forma che racchiude e protegge, che richiama il cosmo e allo stesso tempo il costruire umano – due mondi, un unico mondo – uniti sotto una stessa volta che simboleggia l’idea di totalità e di armonia universale.

Durante la residenza, l’artista alterna momenti di lavoro in studio a esplorazioni urbane, raccogliendo segni, residui, materiali e immagini dal tessuto della città.

Il mio obiettivo – afferma Prajapati – è quello di inserire una prospettiva indiana nella cultura materiale milanese, trasformando i suoi resti in opere essenziali che parlano di resilienza e di esperienza condivisa.” Le opere realizzate nascono come impronte visive, testimonianze minime e stratificate della relazione tra individuo e spazio urbano. Traces of Milan propone così una riflessione sul tempo, sull’equilibrio e sulla rigenerazione, restituendo Milano come una città palinsesto: un luogo che conserva, assorbe e trasforma la propria memoria materiale.

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